Distintivo per le fatiche di guerra

 Esattamente un anno dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il Regio Decreto del 21 maggio 1916 n° 641 istituiva una decorazione per i militari e assimilati che avessero sopportate le fatiche di guerra.

Gli aventi diritto a questa decorazione erano i soldati del regio esercito, della regia marina e il personale militarizzato che era appartenuto, per un periodo complessivo di almeno un anno, ai comandi, alle intendenze o che erano mobilitati nelle zone di guerra, delle Alpi carniche o di Venezia.

Il decreto precisava che il periodo minimo di un anno poteva essere ottenuto calcolando il tempo passato negli ospedali o convalescenziari a causa di ferite ricevute durante il conflitto o durante operazioni militari. Il periodo minimo di un anno era ridotto a quattro mesi per coloro che operavano fuori del territorio nazionale, sempre che il motivo non fosse di incapacità professionale.

La decorazione era costituita da un nastrino di seta, senza insegne metalliche, largo 37 mm, diviso in diciotto linee verticali di uguale larghezza, di colore verde, bianco, rosso con il verde come primo colore a destra. I colori erano quelli della Medaglia Commemorativa della Guerra per l'Unità d'Italia, poiché la Grande Guerra era considerata come il prolungamento delle lotte per l'indipendenza. Il nastrino era portato sulla giacca a sinistra sul petto, da sola o con altre decorazioni.

Visto il prolungarsi del conflitto, al fine di differenziare, all'interno delle persone decorate, quelle che avevano trascorso più anni nelle zone di operazioni, il decreto fiu completato dalla Circolare 257 G.M. del 5 aprile 1918. La Circolare stabiliva che ogni anno intero (sulla base delle norme in vigore) veniva contrassegnato da una stella d'argento a cinque punte, larga 5 mm, che doveva essere fissata sul nastrino della persona decorata.